L’aglio è da sempre una coltura particolarmente apprezzata, sia per il suo largo impiego in ambito culinario e sia per le sue proprietà applicabili anche nel campo della medicina e del benessere. Sin dall’antichità, infatti, è risaputo che l’aglio possiede delle proprietà antimicrobiche ed antinfiammatorie, che lo rendono più di un semplice elemento di condimento in cucina.
Coltivarlo è davvero molto semplice. Tuttavia, l’aspetto fondamentale consiste nella modalità di semina dello stesso, ovvero: seminare l’aglio in spicchi. Ma come mai è così fondamentale effettuare questa modalità di coltivazione? I motivi sono molteplici e nel corso di questo articoli li scopriremo tutti insieme:
Ecco perché l’aglio deve essere seminato in spicchi:
La composizione strutturale dell’aglio prevede una testa (o bulbo) a sua volta suddivisa in più spicchi. Ognuno di questi spicchi ha la capacità di riuscire a sviluppare una nuova pianta, ma solo se si rispettano le regole di una corretta coltivazione! Nel momento in cui il bulbo viene suddiviso in spicchi, e si semina singolarmente ognuno di essi, si riesce a garantire che ogni pianta futura abbia lo spazio ed i nutrienti necessari per riuscire a crescere in maniera sana e rigogliosa.
Seminare l’aglio in spicchi è, dunque, davvero fondamentale. In primis, seminare lo spicchio singolo, consente ad ogni pianta di riuscire a sviluppare correttamente le proprie radici, godendo di più spazio possibile. Se si piantasse il bulbo nella sua interezza, tutti gli spicchi si ritroverebbero in una condizione di competizione per accaparrarsi spazio e nutrienti presenti nel terreno.
Si consideri che la coltivazione singola, prevede una produzione maggiore di aglio. Ognuno di essi, infatti, darà origine ad una testa di aglio completamente nuova, composta a sua volta da nuovi spicchi. Se si piantasse il bulbo integro, solo alcuni dei suoi spicchi riuscirebbero a germogliare nella maniera corretta.
Inoltre, separando tutti gli spicchi che compongono una testa d’aglio, è possibile controllare per bene che essi siano integri. Eventualmente, si riesce così a procedere alla rimozione di spicchi potenzialmente danneggiati o malati. Ciò favorisce la riduzione di possibili malattie trasmissibili al terreno, e che potrebbero compromettere l’intero raccolto finale.
Inoltre, bisogna anche ragionare in termini di uniformità del raccolto. Ovvero, seminando ogni spicchio ad una distanza adeguata da tutti gli altri, si riesce a garantire una crescita uniforme di ogni singola nuova pianta. Chiaramente, questo facilita la gestione dell’intero raccolto e ci si riesce ad assicurare che ogni pianta riesca ad ottenere la quantità di luce necessaria, così come l’acqua ed i nutrienti.