Per riuscire a mantenere le piante sempre sane e rigogliose, è necessario effettuare in maniera corretta una procedura fondamentale: la potatura. La potatura può essere più o meno accurata, a seconda dei casi, ma il fine ultimo è sempre lo stesso: tenere la pianta in vita e garantire una produttività ciclica. Quando si tratta del mandorlo, la potatura deve essere ancora più accurata.
È importante sapere che, nel caso del mandorlo, una potatura effettuata in maniera scorretta potrebbe causare dei danni non indifferenti, compromettendo sia la fioritura che la conseguente produzione dei frutti. Pertanto, vediamo insieme a cosa fare attenzione quando si pota il mandorlo e quali sono le principali azioni da evitare:
Ecco a cosa fare attenzione quando si pota l’albero di mandorlo:
Quando parliamo di potatura, ci riferiamo ad un’operazione che prevede la rimozione di rami e foglie secche, così come dei tagli netti che la pianta percepisce come delle ferite da rimarginare. In base a ciò, è fondamentale che la potatura del mandorlo venga effettuata in un periodo idoneo ad una corretta ripresa della pianta. Ad esempio, andrebbe evitata la potatura autunnale, in quanto le ferite non si chiuderebbero in tempo per l’arrivo dell’inverno.
Allo stesso modo, si deve evitare di potare durante il periodo di germogliazione della pianta, ovvero la primavera. Questo perché si andrebbero ad intaccare le gemme dei fiori, riducendo di troppo la produttività. Anche potature troppo aggressive devono essere evitate, altrimenti la crescita verrebbe rallentata di troppo.
Nel caso specifico del mandarlo, il periodo ideale per potarlo si identifica nel mese di febbraio. In merito a questa pianta, possiamo identificare due tipologie di potatura principali: la potatura di allevamento e la potatura di produzione. La differenza tra le due consiste principalmente nell’obiettivo finale che si desidera ottenere.
Infatti, la potatura di allevamento prevede di dare una forma specifica alla pianta, che sarà mantenuta costante per tutto il tempo di coltivazione. Generalmente, per il mandarlo ci sono tre forme più comuni, quali: a vaso, a cespuglio ed a fuso libero. La scelta è pressocché facoltativa e, una volta definita, si procede con la potatura di produzione che si effettua ciclicamente ogni anno.
La potatura di produzione, come ci fa intuire il nome, ha il fine ultimo di garantire una buona produttività. Quando si effettua questa tipologia di potatura, bisogna evitare di fare dei tagli troppo ravvicinati tra di loro. Ciò è fondamentale affinché non si esponga la pianta a delle brutte infezioni che potrebbero causare a loro volta la morte del mandorlo.
Procedere ad effettuare una potatura che sia corretta ed efficiente, evitando tanti piccoli errori, è davvero importante per la longevità del nostro mandarlo. Infatti, se si praticasse in maniera sbagliata, si ridurrebbe il quantitativo di fiori, quindi di conseguenza la produttività della pianta stessa. Ma non solo, si esporrebbe l’intero mandarlo al continuo rischio di sviluppare malattie, in quanto tagli troppo profondi rappresentano vie d’ingresso per microrganismi batterici e parassiti.
Inoltre, bisogna stare attenti a non eliminare rami apparentemente secchi che in realtà sono ancora produttivi. Ciò è fondamentale affinché la pianta non disperda le proprie energie, senza le quali non ci sarebbero né il processo di fioritura né quello di fruttificazione.